venerdì 7 marzo 2008

Cibo italiano all'estero

Non sono schizzinosa in fatto di cibo, cerco di mangiare tutto, anche cose che non mi piacciono molto, però se c'è una cosa che non voglio mangiare è il cibo italiano quando sono all'estero. Quando in mensa mi presentano degli spaghetti (spaghettì, naturalmente, mi viene l'ansia! Sono tagliati, hanno il diametro di 10 centimetri vista la stracottura e sono pieni di burro. Naturalmente non li servono col grana ma con il gruviera... e l'ansia raddoppia. Se poi c'è la pasta alla carbonara (slurp!) preferisco andare a prendermi un panino al supermercato! Perché la salsa alla carbonara è fatta con panna, olio e pancetta, trasuda unto da tutte le parti... che colpo per le povere papille gustative!
Quando vedo che il menu prevede pasta scelgo le varie verdurine, non mi faranno impazzire ma almeno non mi fanno rabbrividire.

La scelta, oggi, era tra spaghetti di accompagnamento a pesce o pollo o solo tortellini come piatto principale. Ho scelto i tortellini, quando mi hanno detto che la salsa era alla carbonara ho risposto che mi andavano bene così, nudi e crudi. Mi hanno guardata un po' strana, forse non solo per il rifiuto alla salsa ma anche perché non li ho chiamati tortellinì. Non mi è venuto alla francese, ogni tanto capita.

Lo stesso problema della pasta si presenta col caffè. Mi basta un caffè a colazione, buono, fatto con la mia caffettiera portata da casa, altro che il caffè lunghissimo e incolore che si fa qui. Piuttosto mi bevo una tisana.

Sabato prossimo ci facciamo una pizza, Claire mi presta cucina e forno e io faccio la pizzaiola. Ricevo pressioni continue per usare la "panna da cucina" piuttosto che la passata di pomodoro. Sguardo assassino e "no, giammai!" secco. La pizza non si mangia con l'ananas e con la panna! O forse sì?

Etichette: , , ,

4 Commenti:

Alle 07 marzo 2008 16.43.00 GMT+01.00 , Blogger Francesca F ha detto...

Pure in Francia il caffè slavato?
Che brutte cose...

 
Alle 07 marzo 2008 16.54.00 GMT+01.00 , Blogger Elly ha detto...

Già, ma qui lo chiamano "succo di calze"... io lo chiamerei acqua sporca

 
Alle 07 marzo 2008 18.51.00 GMT+01.00 , Blogger pAoLo ha detto...

Geniale! io mi ricordo, nel breve periodo di Brighton, lo sguardo alla Shining della padrona di casa mentre intratteneva me e mio fratello cucinando quelli che definiva "italian typical food"...

Non ho mai capito se ci provasse gusto o cosa nel rompere in decine di parti quei poveri spaghetti Barilla n°5...

 
Alle 08 marzo 2008 00.10.00 GMT+01.00 , Anonymous Anonimo ha detto...

mmm... conosco gente che sulla pizza ci mette di tutto. ma non posso fare nomi. ehh... ti dico solo che è una persona molto democratica. - il tuo ex compagno di laboratorio

 

Posta un commento

<< Home page